Slide INPS “Suggerimenti di navigazione e uso del portale Inps Banca dati APPALTI IN PRIMA LINEA PER LA LOTTA ALL’EVASIONE”

Gentili colleghi,

ritenendo di fare cosa gradita nei confronti degli associati e non, lo Staff ILA segnala le Slide INPS “Suggerimenti di navigazione e uso del portale Inps Banca dati APPALTI IN PRIMA LINEA PER LA LOTTA ALL’EVASIONE”<

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Slide INPS “Suggerimenti di navigazione e uso del portale Inps Banca dati APPALTI IN PRIMA LINEA PER LA LOTTA ALL’EVASIONE”<

L’evasione contributiva è una pericolosa condotta diffusa a livello nazionale, con un forte impatto negativo sul benessere della collettività. Sul piano economico colpisce sia i consumatori sia gli operatori, determinando in termini di concorrenza sleale un’alterazione del mercato. Prendiamo in esame il sistema degli appalti, per la rilevanza che riveste in questo ambito

Nel disciplinare la dimensione lavoristica dell’appalto, il legislatore ha scelto di non inasprire le sanzioni applicabili come conseguenza dell’elusione della disciplina legale, bensì ha valorizzato lo strumento – inderogabile – della solidarietà quale tecnica di controllo indiretto del mercato degli appalti.

Nelle intenzioni del legislatore, è il mercato, con le sue regole chiare e trasparenti, che deve contribuire a migliorare l’effettività delle norme poste a presidio dei diritti dei lavoratori e deve dare un impulso allo sviluppo della legalità nella gestione dei rapporti di lavoro, al fine di garantire maggiori e migliori occasioni di lavoro regolare.

Con l’art. 29 del d.lgs n. 276/2003 è stato dunque introdotto un particolare regime di responsabilità solidale (oggi rafforzato per effetto delle previsioni di cui al Decreto-Legge n. 25/2017 convertito in Legge n. 49/2017) che implica il controllo incrociato tra committente principale, appaltatore ed eventuali subappaltatori. Di conseguenza, i committenti hanno diretto e specifico interesse ad avere compiuta conoscenza dei lavoratori per i quali, in caso di attivazione della responsabilità solidale, saranno chiamati a rispondere in termini di crediti retributivi e contributivi.

L’Inps fa leva proprio su tale specifico interesse

Supportato dagli strumenti necessari per attuare il controllo, sarà infatti il mercato ad autoregolamentarsi, tendendo ad emarginare le aziende che operano nell’inosservanza della normativa lavoristica e previdenziale, e ciò a tutela dei committenti, che sovente vengono chiamati a rispondere solidalmente fino a due anni dopo la conclusione dell’appalto; delle aziende appaltatrici corrette, che si troveranno a fronteggiarsi sul mercato con concorrenti che rispettano le regole del gioco, e dei lavoratori, tutelati nei loro diritti.

Dunque, con la realizzazione di un canale di comunicazione privilegiato, vogliamo favorire un rapporto virtuoso tra amministrazione e contribuenti onesti, allo scopo di ridurre il rischio di evasione e rendere più efficace il sistema di controllo.

Attraverso un’attività di data crossing con le denunce contributive (UniEmens) trasmesse dagli appaltatori e subappaltatori, sarà più semplice per l’Inps rilevare eventuali irregolarità e avviare un controllo mirato.

E’ disponibile dunque una nuova piattaforma tecnologica, denominata Banca Dati Appalti.

Registrazione

L’accesso alla BDA è possibile attraverso il portale istituzionale Inps, inserendo il Codice Fiscale del soggetto autorizzato e il PIN abilitato al profilo AZIENDE.

La procedura consente l’accesso alla Banca Dati Appalti, utilizzando la matricola aziendale Inps, come COMMITTENTE oppure come APPALTATORE/SUBAPPALTATORE.

Nella gestione Committente, quest’ultimo registrerà, in un primo ambito, i dati dell’appalto (oggetto, ubicazione, periodo temporale di svolgimento, fascia di valore economico dell’appalto).

In secondo ambito, verranno registrati i dati identificativi di appaltatori e subappaltatori. Infine, attraverso un sistema di upload, potranno essere importati in procedura i file Excel relativi ai lavoratori impiegati nell’appalto, con relative indicazioni percentuali dell’effettivo apporto lavorativo.

Ultimata la registrazione, il sistema genererà un codice identificativo dell’appalto, il CIA, che sarà trasmesso via PEC all’appaltatore e al subappaltatore.

Consultazione e modifica dati

Ricevuto il CIA, anche appaltatore e subappaltatore potranno accedere nella sezione di loro pertinenza della Banca dati, per consultare e per modificare mensilmente le percentuali di impiego dei lavoratori e per aggiungere o variare i lavoratori impiegati nell’appalto. Le modifiche apportate saranno storicizzate e comunicate al committente.

Contestualmente, appaltatore e subappaltatore provvederanno a inserire il CIA nel flusso UniEmens, in corrispondenza dei lavoratori subordinati coinvolti nell’appalto. Il campo relativo sarà di tipo ricorsivo, in modo da poter indicare più CIA se lo stesso lavoratore è impegnato in più appalti nello stesso mese.

Mensilmente, l’Istituto elaborerà un documento, denominato “RAM” Rendicontazione Appalto Mensile, che rendiconta gli esiti dell’incrocio tra i dati registrati in Banca dati e quelli denunciati nel flusso UniEmens.

Riepilogo dati

In virtù di apposita autorizzazione da parte dell’appaltatore, che dovrà essere registrata in procedura, sarà poi resa visibile al committente una sezione riepilogativa in cui vengono riportati:

1 i contributi dichiarati,

2 il saldo versato,

3 il numero dei lavoratori registrati in banca dati,

4 il numero dei lavoratori denunciati in UniEmens per quell’appalto,

5 eventuali divergenze tra i codici fiscali dei lavoratori registrati in BDA e quelli denunciati in UniEmens,

6 il quadro complessivo dell’eventuale situazione debitoria del codice fiscale dell’appaltatore e subappaltatore, aggiornata mensilmente al momento dell’elaborazione.

Controllo dati

Via PEC sarà inoltrato al committente apposito alert qualora l’importo dei contributi versati risulti minore rispetto ai contributi denunciati, nonché qualora il numero e i soggetti fisici registrati in Banca dati siano divergenti rispetto alla denuncia UniEmens.

L’Istituto, al suo interno, effettuerà specifici controlli incrociati e puntuali, con cadenza mensile, volti a verificare che tutti i lavoratori registrati in banca dati nei vari appalti che fanno capo ad uno stesso appaltatore o subappaltatore risultino regolarmente denunciati in UniEmens.

Un sistema così automatizzato, da un lato garantisce efficacemente il committente dal rischio di essere chiamato a rispondere del mancato versamento dei contributi da parte dell’appaltatore, soprattutto dopo che sia stato già corrisposto il saldo finale dell’appalto, e dall’altro consente valutazioni accurate, sulla base di dati aggiornati e veritieri, in merito alla stipula di nuovi contratti d’appalto con i medesimi appaltatori.

La condivisione dei dati potrà avvantaggiare anche le P.A. che non siano committenti, in quanto interessate a disporre di una banca dati utile ad ottimizzare la propria attività di accertamento.

In particolare, risulta evidente la rilevanza che il sistema predisposto potrebbe assumere anche con specifico riferimento alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Recenti studi europei sul profilo della responsabilità degli operatori coinvolti nelle catene degli appalti, hanno evidenziato il forte legame che esiste tra frammentazione della filiera produttiva, utilizzo di lavoro irregolare e inadempimenti in materia contributiva e in materia di sicurezza sul lavoro. Del resto, l’utilizzo di lavoratori in nero, spesso addirittura clandestini, fa ragionevolmente presumere che la stessa forza lavoro non abbia ricevuto un’adeguata formazione ed informazione sulla prevenzione dei rischi sul lavoro.

Anche il Piano Triennale per il Lavoro “Liberare il lavoro per liberare i lavori” presentato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel luglio 2010 metteva al primo posto, quale linea d’azione prioritaria, il “Liberare il lavoro dalla illegalità e dal pericolo”, orientando quindi l’attività di vigilanza verso la repressione delle violazioni sostanziali più gravi (in particolare lavoro nero, sicurezza sui luoghi di lavoro, appalti illeciti, lavoro irregolare degli stranieri, lavoro minorile), dopo aver sottolineato che la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non è solo quella di natura prettamente tecnica, volta alla verifica del rispetto della normativa prevenzionistica, ma anche quella avente ad oggetto tutta la disciplina di gestione del rapporto di lavoro che comunque incide sul profilo della integrità psico-fisica del lavoratore.

In conclusione, un intervento dalle modalità innovative e tecnologicamente avanzate, a contrasto del lavoro nero, non può che risultare salutare per i lavoratori, per la tutela del welfare e quindi per la sostenibilità del sistema Paese e a garanzia della libera concorrenza.

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